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Avviso

Viabilità e politica in Vallagarina

Mp - 10 ottobre 2011

Ho seguito con attenzione il dispiegarsi del dibattito sulla viabilità in Alta Vallagarina nel corso degli ultimi sei mesi. Un percorso lungo, certamente necessario per un’opera così importante, tuttavia troppo accidentato politicamente e per certi versi pure incomprensibile per la maggior parte della gente. Così, se da una parte sono del tutto chiare ed esplicitate le motivazioni per cui due comitati (Ivsa e Via Stroperi) assieme a 1500 cittadini spingono per spostare fuori dagli abitati un’arteria diventata ormai insopportabile, dall’altra non è altrettanto chiara ai più l’altalena di sì e di no che si è rincorsa fra Trento a Rovereto, passando per Volano, Calliano e Nomi. Per primo fu l’ultimatum dell’assessore Pacher rivolto in particolare ai comuni di Volano e Calliano: “Che decidano in fretta, le risorse economiche ci sono ma la decisione deve assolutamente arrivare entro il 31 agosto”. Ora siamo a ottobre inoltrato, i comuni interessati hanno già fatto sapere da tempo di “avere deciso”, ma di Pacher e delle sue promesse ufficialmente non si sa più nulla. Per secondo fu Miorandi, il giovane sindaco di Rovereto, anche se sarebbe giusto assegnare a lui il primato per una partenza bruciante e non solo. La “bretellina” in galleria sotto Sant’Ilario, lunghezza 800 metri, 27 milioni la spesa, opera del tutto inutile per una soluzione definitiva del traffico, è infatti una sua estemporanea “genialata”. Geniale - se vogliamo usare impropriamente questo aggettivo – è semmai l’esito che ne ha ricavato e cioè l’aver smosso tutta la Vallagarina da un immobilismo sul tema della viabilità che durava da più di quarant’anni. Ora, però, che le insostenibili soluzioni del suo progetto hanno dimostrato tutti i limiti, risulta ingiustificato l’incaponirsi di Miorandi su tale assurda soluzione, ancor’più alla luce di come ha trattato alcuni giorni fa le minoranze in consiglio comunale, le quali chiedevano - se non sbaglio – di guardare avanti con una visione più coesa, efficiente e globale al tema della viabilità. Che dire poi del sindaco di Volano, Francesco Matté, che ha coraggiosamente abbracciato la tesi pragmatica dello spostamento della Ss12, senza se e senza ma? Una concretezza politica lungimirante e pure lodevole, che ora però viene “premiata” con i rimbrotti del collega di Rovereto che addirittura si è preso la briga di andare a spulciare il programma elettorale di Matté dove, in sostanza, rinviene la contrarietà a nuove strade. Su Calliano – allineato a Volano - c’è poco da aggiungere, se non la volontà di aderire al progetto presentato dall’ing. Gobbi Frattini di circonvallazione “lunga”. Una riflessione a parte merita l’amministrazione comunale di Nomi, la quale attraverso un secco no al passaggio dell’ipotetica circonvallazione a lato del Biotopo del Taio, si è riscoperta improvvisamente ambientalista. E dire che prima della bonifica realizzata dalla Provincia, per decenni quel sito naturalistico era diventato una discarica a cielo aperto proprio con il benestare dello stesso Comune. E’ da aggiungere in proposito che il Comune di Volano si è dichiarato disponibile, nel caso, a reintegrare con proprio territorio confinante, quella porzione di biotopo che venisse interessata dall’eventuale strada. Di fronte a tutto ciò, qualcuno maliziosamente sostiene che le evidenti difficoltà di dialogo fra comuni non sono altro che frutto del pregiudizio derivante della loro diversa natura politica: Rovereto e Nomi (alla pari del Governo provinciale) espressioni del centro-sinistra; Volano e Calliano, del centro-destra. In definitiva, comunque, la morale di questa storia non può che essere la più disarmante: le mancate promesse, i silenzi, i sospetti, le ripicche e le accuse tengono in ostaggio un problema che necessiterebbe, invece, di realismo, di collaborazione, di una visione lungimirante e di un’azione immediata. La politica è morta, si sente dire. Viva la politica!

Comunità di Valle? Un fallimento

Mp - 2 settembre 2011

Chi si occupa un po’ da vicino di politica locale, da un anno a questa parte si chiede preoccupato se la Comunità di Valle sia davvero quell’intuizione geniale che secondo le intenzioni avrebbe dovuto rilanciare l’efficienza, la democrazia e la partecipazione dei vecchi Comprensori e offrire un migliore servizio alla gente trentina.

Tutti lo pensano, da tempo molti lo sussurrano, tuttavia pochi ancora dichiarano apertamente di considerare la Comunità di Valle un progetto fallimentare, non al passo con i tempi, antieconomico e addirittura anti-comunitario.

 

Queste convinzioni sono in sostanza le medesime del sottoscritto e di Sinistra Ecologia Libertà, partito al quale appartengo. Per la verità lo scorso anno, con molti distinguo ci impegnammo pure noi nella campagna elettorale per le C.d.V. (in democrazia è sempre meglio esserci) nonostante fossero già presenti al proposito grosse riserve. Ora, a distanza di quasi un anno da quelle elezioni, con un nulla di fatto in concreto, con uno spirito comunitario inesistente e una “Comunità” in affanno su molte questioni - compreso il rapporto conflittuale con il Comune di Rovereto (che giustamente reclama la dignità che gli compete) - il giudizio non può che essere confermato: le Comunità di Valle non servono al Trentino. Così come non servono assemblee pletoriche elette con metodi quantomeno bizzarri, come analogamente non giovano alla sobrietà che il momento richiede, ulteriori assessorati, presidenze, commissioni e quant’altro. Servono, invece, ben altre forme di collaborazione volontaria fra comuni - le possiamo chiamare Unioni - che mettano in rete beni e servizi, che riducano gli apparati, gli uffici, il numero dei politici; serve un sostanzioso recupero di spesa non solo per far fronte alla crisi, ma anche per migliorare ed estendere certe offerte sociali, come ad esempio gli asili nido. Insomma, un livello intermedio è del tutto inutile: Provincia e Comuni sono più che sufficienti per avviare un circuito virtuoso (anni fa il disegno di legge “Bondi” conteneva quest’assunto) a patto che vi sia una svolta netta nel concepire la nostra piccola realtà trentina, senza smanie di potere, senza assurdi ed esasperati campanilismi. Con la prospettiva futura di fare un ulteriore passo in avanti, oltre le Unioni, per arrivare un giorno alla vera e propria fusione fra comuni in aree omogenee. Pur mantenendo ognuno la propria storia, la propria dignità, il proprio municipio. Pensiamoci: il neo costituito comune di Ledro ci insegna.

 

Più ricchi di socialità, meno di cose inutili

In questa società non più di cittadini ma di consumatori, qualcuno pensa che sia possibile comperare tutto, anche il mondo. Ma si sbaglia. O il consumismo si circoscrive (e in fretta), oppure metterà in crisi l'intero mondo. Gad Lerner recentemente ha affermato: "E' chiaro che questa classe politica che vive sul consenso e sui sondaggi istantanei non va fra la gente a discutere di futuro, e non andrà mai a dire che per l'Occidente si tratta di abbassare il proprio reddito, la propria ricchezza". Se vogliamo avere un futuro, dobbiamo pensarci.E' chiaro che questa classe politica che vive sul consenso e sui sondaggi istantanei, non va fra le gente a discutere di futuro e non andrà mai a dire che per l’Occidente si tratta di abbassare il proprio reddito, la propria ricchezza”. Se vogliamo avere un futuro, invece, dobbiamo pensarci al più presto.

Di politica e di cure salvavita

MP - 3 agosto 2011

Chi sono in Italia quei politici che rispondono delle proprie azioni? Chi ha mai pagato per ignavia o per lo sperpero di denaro pubblico? Quanti sono, ad esempio, quei politici che se indagati, o peggio ancora pregiudicati, si dimettono (per davvero, non per "finta") e tornano a fare quello che facevano un tempo? Questo succede solo in Italia e succede - questo è grave - in ogni ambito della politica ormai corrotta pressoché in tutti gli schieramenti. Come è possibile che accada questo?  E' possibile soprattutto perchè la politica si è piegata all'economia e alla finanza, al mondo degli affari, agli interessi privati. Perchè i soldi e le opportunità che l'ambiente offre in termini di conoscenze e di "trampolini di lancio" sono troppi, e troppi  sono gli avventurieri che colgono al volo occasioni altrimenti irripetibili investendo in "amicizie", relazioni, sponsorizzazioni e campagne elettorali capitali che poi sanno bene che frutteranno cento - mille volte nel giro di pochi anni, assicurando loro potere e tranquillità economica per tutto il resto della vita. Ma è possibile che ciò accada anche per colpa di un elettorato "distratto", ignorante (che ignora), egoista e opportunista che pensa - allo stesso modo dei propri eletti - troppo al proprio benessere e nulla a quello degli "altri", a quello della comunità.

Con questa premessa è ovvio che non vengono eletti alle cariche politiche i migliori cittadini sulla piazza, ma solo i più scaltri, i più "appoggiati", i più arrivisti, i più (viste le cronache degli ultimi anni) disonesti. Altro che avere in Parlamento la miglior espressione della società civile! E se ho troppo generalizzato - mi scuso in questo caso - aggiungo che anche chi viene eletto con tutta la buona volontà di cambiare le cose poi si adegua in fretta ad un certo andazzo, si conforma al "così fan tutti", non si arrischia a denunciare per paura di vedersi stroncare la "carriera" e così si dilegua la sua buona fede nel brodo di interessi, consigli di amministrazione, comitati e commissioni (a pagamento s'intende), presenze in consigli d'amministrazione, società finanziarie e compartecipate e via discorrendo...

 E' per questo motivo che sostengo da parecchio tempo che per scoraggiare questi avventurieri della politica, per "rompere" il malefico sistema che si è instaurato e per ritornare al sano spirito di servizio e all'onestà di un tempo, bisogna abbassare da subito e drasticamente le indennità dei politici, partendo - per dare un esempio concreto - dai nostri consiglieri e assessori provinciali. Diecimila euro netti al mese non possono esistere di fronte ad una situazione economica ed occupazionale ormai giunta a livelli di tragedia greca. Personalmente - l'ho scritto in questi anni più volte sui giornali, con scarsissimi riscontri - l'indennità mensile per un consigliere provinciale al netto di eventuali spese dovrebbe essere al massimo di 5.000 euro, con cinque anni di impegno totalizzante e poi, salvo eccezioni, tutti a casa per favorire il ricambio proprio per sgretolare - in maniera draconiana - le cordate che perpetuano l'attuale politica da parecchi decenni. Questo, da subito, terrebbe lontani coloro che mai si sono interessati al “bene comune” e che oggi vedono la carriera politica come un business e non come un servizio pro tempore dedicato alla propria comunità. Per contro, avvicinerebbe alla politica attiva tutti coloro - persone magari modeste ma disinteressate e capaci - che attualmente in questo mondo di pescecani si tengono alla larga per volontà propria o perchè non "desiderati" secondo i canoni dell'attuale sistema.

Parlavo di “malefico sistema” ma sarebbe meglio chiamarlo “tumore maligno” del sistema italiano questo che ha incentivato l’entrata in politica di personaggi poco limpidi e animati di poco nobili intenzioni. Ecco, come recenti teorie scientifiche affermano che per la cura del tumore possono giovare farmaci che riducono l’afflusso di sangue alle cellule maligne che altrimenti proliferano in maniera esponenziale, così allo stesso modo è necessario “soffocare” i canali di approvvigionamento dai quali sino ad ora una certa politica attingeva i propri uomini. In attesa di un cambiamento culturale che sarà lungo e difficile da riportare in vita e da diffondere, non esiste dunque altra via che questa: togliere agli eletti soldi e privilegi - peraltro eccessivi e ingiustificati - e ridurre drasticamente la permanenza delle medesime persone nelle stanze della politica. L’uno e l’altro provvedimento, insieme, in questo momento di estrema urgenza sono a mio parere le uniche cose ragionevoli ed efficaci da mettere in campo.

Se poi qualcuno obbietta che un ricambio troppo frequente degli eletti potrebbe mettere il sistema in difficoltà, rispondo che questo sarebbe vero se venisse mantenuto l’attuale metodo di “reclutamento” della classe politica, quello cioè che apre le porte a qualsiasi “sprovveduto” basta che sia ben ammanicato con il potere. Se, invece, la società, le istituzioni e i partiti prenderanno coscienza di ciò in cui siamo caduti e di quello che c’è ancora da fare, potremmo forse ritornare ad un serio modello di un tempo. Un modello in cui chi si accostava alla politica veniva necessariamente da una formazione sul campo, da una “scuola” di partito, oppure da una gavetta che aveva preso inizio dall’impegno di quartiere o della circoscrizione, oppure dal consiglio comunale del paese, sempre, comunque, dalla partecipazione viva e responsabile a ciò che accade quotidianamente nella società in cui viviamo.

Di questi tempi - vediamo di ricordarlo spesso - una buona politica ci può salvare la vita.

L’omosessualità,la Bibbia e le leggi di Dio

Tempo fa un noto religioso, dalle onde di una nota Radio cattolica, ha risposto ad un ascoltatore che l'OMOSESSUALITA' E' UN ABOMINIO, perchè a dirlo è la BIBBIA (Levitico, 18,22).
Un abominio che non può essere tollerato in nessun caso.

Dieci giorni dopo quello stesso ascoltatore ha scritto questa lettera al noto religioso.                                    


Caro Padre, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.
Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile. Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio. Fine della discussione. Tenuto conto della sua grande esperienza, avrei ora bisogno di alcuni suoi consigli a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.

- Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?

- Quando dò fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?-

- Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?                                                            

- Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?

 - Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?

 - Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?

 - Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?

- In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri.                           Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?

- Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, allo stesso modo di come consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

 So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.
Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i Comandamenti di Dio sono eterni e immutabili.

Sempre suo ammiratore devoto.

 

Amministrazione

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