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Maurizio Panizza RTTR - Intervista per il libro "Antiche Strade"
ANTICHE STRADE
Storie, luoghi, tradizioni e personaggi del Trentino
che rischiano di scomparire per sempre
Flavio e Maurizio Panizza
Edizioni Osiride, Rovereto, 2011
E' un progetto che nasce da un'idea di Flavio Panizza (classe 1922) quale "urgente necessità" - come afferma lo stesso autore - affinché qualcosa di buono e di importante rimanga a testimonianza di un passato che rischia altrimenti di essere dimenticato. In un certo senso, un'opera di supplenza ad insegnamenti di vita che un tempo passavano di padre in figlio, ma che ora, consumati dalla frenesia e dall'illusorio del quotidiano, rischiano di rimanere "passato" e nulla più. Un progetto che accanto agli amarcord del padre si è affiancata in seguito la penna del figlio Maurizio, giornalista e scrittore. Insieme hanno iniziato a ripercorrere le antiche strade della vita dei loro - dei nostri - progenitori, partendo dalla fine dell'Ottocento ed arrivando sino al secondo Dopoguerra.
Così, lungo trentuno racconti, passano davanti agli occhi del lettore storie e personaggi, luoghi, tradizioni e riti religiosi, povertà e riscatto della società di un tempo. Flavio che racconta al figlio alcuni momenti delle proprie vicende autobiografiche e ne descrive il contesto, ci conduce fin da subito dentro la quotidianità del Novecento. Vi è la politica, con la descrizione di quello che fu in Trentino l'Impero Austro-Ungarico, prima, e l'essenza fascista poi. Vi è il vivere quotidiano, con l'esistenza delle regole scritte e non scritte. Vi è il ruolo rilevante esercitato dalla religione. Vi sono figure ormai perdute nella memoria, come la "zendrarola", il maniscalco, l'uomo del "bosegher", l'oppositore al fascismo, il fuggiasco dai campi di concentramento.
"Apparentemente di argomento semplice, questo in realtà è un libro molto ricco e complesso - afferma nella prefazione Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo Storico del Trentino - e Maurizio, accanto ai ricordi del padre, ovviamente ci mette del suo. Un libro prezioso, insomma, che ci invita a non disperdere quel grandioso patrimonio di valori e di esperienze che ha segnato il Novecento".
